Famiglia, lavoro, amici e fede

FAMIGLIA

Se pensiamo alla famiglia di Alessandro, inevitabilmente guardiamo alle nostre famiglie, rocce ferme e affidabili dove si sente un’onda di benefico calore. Un luogo dove la presenza certa dei genitori, dei nonni, delle sorelle e dei fratelli, degli zii, dà coraggio e forza. Un grembo accogliente che, con l’aiuto del Buon Dio, in mezzo alle durezze dell’esistenza, è sentito come una zona franca in cui si generano fiducia e continuo amore.

Certo, anche nelle nostre famiglie ci sono difficoltà e prove: non sempre tutto è ideale, né nei caratteri né negli affetti. Ciò nonostante, la famiglia tiene duro, regge alle inevitabili usure e stanchezze, ad alti e bassi. E Alessandro, come ognuno di noi, su quella realtà, su quel piccolo nucleo, si è sempre retto e ha sempre contato. Ha vissuto la famiglia come il luogo della fiducia, dell’apprezzamento, dell’incoraggiamento e questo ha fatto di lui un ragazzo sereno, comprensivo, giusto.

Una volta uomo ha dato volto alla sua di famiglia imprimendole la sua vera identità e missione, rendendola un grembo accogliente ed esigente e lasciando, per sempre, sulla moglie Roberta, sulle figlie, Francesca Maria, Gloria e Barbara, e su tutti, il segno del volto di Dio.

 

LAVORO

Attenuato il sogno, accarezzato per tanti anni, di diventare un calciatore, ha scelto di cogliere l’opportunità di un concorso pubblico per entrare nell’Arma dei Carabinieri e, proclamando il suo “nei secoli fedele”, che egli amava rivolgere sempre alla Virgo Fidelis, ha svolto la sua attività di Maresciallo alla Compagnia di Melito Porto Salvo (RC).


 

AMICI

È cresciuto in un piccolo quartiere della periferia sud di Reggio Calabria, Arangea, dove al calore degli affetti familiari, si sono uniti, sin da bambino, quelli degli amici, dei compagni di calcio, della Parrocchia.

Le ultime esperienze calcistiche l’hanno visto protagonista con la Ludos Vecchia Miniera, squadra del suo quartiere con la quale si è divertito a condividere la sua passione con gli amici dell’infanzia. Alla notizia della sua scomparsa tutto il calcio reggino gli ha reso omaggio con articoli e testimonianze.

 

FEDE

Il suo cammino di fede è cominciato nella semplicità, frequentando la Parrocchia di Arangea. Ha certamente subìto una svolta importante con la conoscenza di Roberta e con la conseguente scelta di aderire al Cammino Neocatecumenale presso la Parrocchia di San Luca, ma comprendeva bene quanta strada doveva ancora percorrere come figlio di Dio.

La sua è stata una salita graduale e certamente è stato il tempo della sofferenza a portare a compimento la sua vocazione di santità. La sua natura buona e la sua docilità all’azione invisibile della grazia hanno per- messo, dopo un naturale momento iniziale di difficoltà, di affrontare tutto con coraggio e in maniera eroica. A un’amica che pregava perché il Buon Dio gli desse la forza di affrontare bene tutto, lui rispondeva così: “Bra- va! Prega solo per questo. Non pregare perché mi guarisca, potresti an- dare contro la sua volontà… sia fatta la sua volontà!”. E la moglie nella sua testimonianza riportava: “Ha visto oltre. È vero. Prima di morire, qualche giorno prima, ha detto al padrino di mia figlia che lui non aveva paura della morte, si preoccupava per me, per le mie figlie, però ha detto di essere certo della Provvidenza”.

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere gli ultimi aggiornamenti